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Apprendimento Cooperativo

AUTONOMIA


 

Monitoraggio sperimentazione autonomia
Analisi risultati della fase 1

Maggio 1999 - Il monitoraggio della domanda di sperimentazione dell'autonomia sta per entrare nella seconda fase. Già da alcune settimane sono state inviate alle scuole delle schede, predisposte dalla BDP, necessarie alla rilevazione dei dati richiesti dalla fase due del monitoraggio. Per la precisione tali schede sono state inviate esclusivamente a quelle istituzioni che hanno ricevuto un finanziamento per progetto complesso e ai Circoli Didattici impegnati nelle attività del Progetto lingue comunitarie nella scuola elementare.

I risultati del monitoraggio dell'Autonomia saranno di supporto alle decisioni, sia delle scuole sia dell'amministrazione; essi aiuteranno a cogliere una visione complessiva per capire come sono stati avviati i processi e diventeranno patrimonio della singola scuola.

Com'è noto il convegno di Fiuggi dell'1 - 3 Febbraio 1999 ha messo in luce l'importanza del monitoraggio di sperimentazione dell'autonomia.

Sostanzialmente il monitoraggio si realizza su due filoni: quello effettuato dai nuclei provinciali e quello realizzato dagli IRRSAE.

Quest'ultimo sarà un incontro interattivo di osservazione con un campione di mille scuole; ogni scuola sarà osservata da un team di 3 esperti capaci di esprimere tre diversi punti di vista e in grado di guardare da tre postazioni diverse il lavoro dei progetti.

Il primo dei suindicati filoni ci riguarda più direttamente.

La prima fase del monitoraggio, ormai conclusa da tempo, se da un lato è servita per "testare i nuclei", dall'altro ha dato la possibilità di utilizzare i dati dal monitoraggio sia a livello provinciale che nazionale.

Nell'incontro di Fiuggi è emersa infatti la necessità dell'effettuazione di un solo progetto di autonomia per ogni scuola; faranno eccezione quelle istituzioni che per ragioni varie sono obbligate a presentare più progetti.

La seconda fase del monitoraggio dovrà essere invece una analisi della domanda reale, quindi analisi dei progetti complessi.

Si avrà così un quadro chiaro e completo degli orientamenti, delle zone d'ombra, dei disagi; sarà più facile individuare le pratiche più rappresentative (best pratices).

Conseguentemente a livello provinciale avremo un database relativo alla domanda di autonomia (Fase1), ed un database relativo alla realizzazione di progetti in base ai finanziamenti ricevuti (Fase 2).

Altrettanto a livello nazionale.

Quindi analisi della domanda ed analisi degli orientamenti. Il target di questi database saranno i Provveditorati, il Ministero, e i decisori politici.

Con l'occasione si fa presente che dall'analisi nazionale dei dati relativi al monitoraggio della fase 1 risulta come il 90% circa delle scuole ha prodotto domanda di autonomia.

Gli ambiti di sperimentazione più richiesti, sempre a livello nazionale, sono quelli che nella scheda P vengono indicati alla lettera G (Attività per innalzare il successo) con il 70%, F (Collaborazione reti scuole) con il 57% ed E (Attivazione di insegnamenti integrativi facoltativi) con il 55%; i minoritari sono A (Adattamento del calendario scolastico) , I (Iniziative di orientamento scolastico e professionale - deducibile da Altro-), J (Iniziative di continuità - deducibile da Altro-).

Nel 92% dei casi esiste un gruppo di progetto. Il coinvolgimento di Famiglie-Genitori-Studenti è stato del 50%.

Quello che segue è uno studio realizzato da quest'Ufficio sull'analisi dei dati della provincia di Reggio Calabria a suo tempo inviati alla BDP nella fase 1.

 
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