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ATTI

PROVVEDITORATO AGLI STUDI
REGGIO CALABRIA

MESSAGGIO DEL PROVVEDITORE AGLI STUDI
IN OCCASIONE DELL'INIZIO DELLE LEZIONI
PER L'ANNO SCOLASTICO 2001-2002


In occasione dell'inizio delle lezioni di questo nuovo anno scolastico mi è gradito far pervenire agli allievi, alle loro famiglie e a tutti gli operatori scolastici il mio più caro saluto e l'augurio di un anno ricco di positivi risultati per il comune,costante e qualificato lavoro di rinnovamento della Scuola reggina.

Un inizio d'anno è sempre importante perché la sua regolarità risponde ai diritti degli studenti e del personale che vi opera.
Gli allievi torneranno nelle aule per avviare un nuovo anno di studio e di crescita; un impegno non privo di fatiche ma appassionante come tutti gli anni della giovinezza: ogni giorno ci si arricchisce di qualcosa di nuovo.
Lo studio è impegno serio, che dà grandi soddisfazioni perché apprendere e allargare le nostre conoscenze, è un modo per affermare la propria persona. Ed è strumento di libertà da ogni condizionamento.
Per questo auguro a tutti gli allievi di portare a termine integralmente il loro percorso di studi ai fini di un più facile e coerente accesso al mondo del lavoro.

Sui banchi delle nostre scuole, poi, siedono in numero sempre maggiore ragazzi e ragazze immigrati in Italia che cercano qui occasioni di vita migliore. Rivolgiamo a loro un saluto di amicizia. La nostra è terra ospitale. La terra che è capace di accogliere e integrare comunità diverse è la più prospera e la più libera.

La letizia dei nostri giovani allievi che si apprestano a vivere il nuovo anno scolastico è stata, purtroppo, pesantemente turbata dalle tragiche vicende americane.
Ai nostri studenti servirà spiegare che la violenza, l'intolleranza, il razzismo, il terrorismo non sono e non saranno mai il viatico per un mondo migliore. Anzi rappresentano il veleno che potrebbe intossicare irreversibilmente il nostro pianeta.
Alla Scuola, certamente, e al suo processo educativo tocca dunque il fondamentale e insostituibile compito di formare coscienze sane, civili e democratiche.

Nell'anno 2002 i ragazzi impareranno a far di conto in Euro, la nuova moneta, che sarà la moneta del loro primo lavoro, del loro primo stipendio.
Quando gireremo tra le dita la moneta che i popoli d'Europa hanno creato ci si renderà conto del salto compiuto. Oggi forse non abbiamo una piena consapevolezza del suo impatto politico e sociale, dell'apporto al consolidamento della pace in un mondo ancora travagliato da guerre, odi, conflitti razziali ed incredibili ineguaglianze.
Certo all'unione monetaria dovrà seguire il progresso dell'unione politica, per completare la comune patria europea. A questo obiettivo devono concorrere soprattutto le nuove generazioni grazie anche alla scuola e alla sua formazione culturale ed educativa fondata sulla memoria dei valori dei nostri padri.

Le riforme di recente avviate vanno nella direzione giusta. Esse avvicinano sempre di più la Scuola alla vita reale. Al tempo stesso favoriscono il senso di responsabilità, attraverso la crescita dell'autonomia dei singoli istituti e un significativo riconoscimento dei meriti. La Scuola reggina è pronta a svolgere quel ruolo che le nuove norme sull'autonomia le assegnano. Ho avuto modo in questi tre anni di permanenza nel Reggino di girare per le scuole della provincia e sono pienamente convinto che docenti e dirigenti sono all'altezza di gestire l'autonomia. Le scuole sono pronte e hanno bisogno di essere libere. Autonomia significa avere delle regole e a darsele devono essere le singole istituzioni.
Ecco perché non solo nell'immaginario collettivo ma nella realtà politica e istituzionale di ogni giorno la Scuola deve diventare un anello forte della società. Nel tavolo delle decisioni vogliamo esserci per concorrere alle scelte e alle progettualità che devono portare il nostro sistema scolastico a condizioni di eccellenza.

In questo percorso di valorizzazione del sistema scuola è indispensabile il
ruolo dei dirigenti scolastici. L'esperienza di questi ultimi due anni è stata sicuramente per loro in parte entusiasmante, ma per altro verso stressante. Stressante per i dirigenti scolastici veramente impegnati nella innovazione e contemporaneamente attenti a non perdere di vista la gestione normale di una Scuola nella quale rientra anche il rapporto continuo con docenti, alunni e genitori nelle questioni di tutti i giorni.
A loro, cui spetta in prima battuta far crescere la scuola dell'autonomia, tutto il nostro incoraggiamento per un compito che si profila sempre più oneroso ma nel contempo più interessante.

La Scuola non è mai, e non può essere, un lavoro senza passione, senza anima. Essa è, infatti, il primo fondamentale luogo di formazione civile e culturale, rappresenta il primo nucleo di società.
Per questo desidero rivolgere un pensiero particolare agli insegnanti ed esprimere loro la mia gratitudine. Le riforme mettono al centro le nuove responsabilità dei docenti e su di esse occorre investire senza demagogie ma anche senza tentennamenti. Il loro compito è difficile, gravoso, delicato. Dal loro impegno, dall'aggiornamento continuo della loro preparazione dipende l'avvenire dei nostri giovani, il futuro del Paese.
Il successo per un insegnante sta nel successo dei propri alunni, nel vederli crescere in conoscenza e saggezza e maturare nella loro personalità.

In questo percorso di valorizzazione del sistema scuola ritengo indispensabile il ruolo degli Enti Locali, Regione, Provincia, Comuni, principalmente nel soddisfare a pieno il diritto allo studio degli studenti reggini.
Diritto allo studio che si concretizza con la necessità di mettere a disposizione degli allievi aule e scuole il più possibile confortevoli e attrezzate, trasporti e mense
per consentire lo svolgimento delle attività inserite nel piano dell'offerta formativa di ogni singolo istituto.
Istanze queste che risultano solo parzialmente soddisfatte.

La vasta e complessa riforma della Pubblica Amministrazione ha comportato, come è noto, anche la ristrutturazione e la riorganizzazione del Ministero dell'Istruzione nelle sue varie articolazioni e, conseguentemente, una diversa natura e collocazione di uffici, compiti e incarichi, sia a livello centrale che periferico.
In questo quadro chi vi parla è l'ultimo Provveditore agli studi di questa provincia, poiché dal 1 gennaio 2002 questo Provveditorato, come tutti gli altri, farà posto a due nuovi organismi: CSA e CSI, secondo il piano di riorganizzazione che sarà predisposto dalla nuova Direzione regionale dell'istruzione, la cui sede è in Catanzaro.
E' un cambio positivo in quanto l'amministrazione scolastica con la nuova organizzazione sarà più vicina ai cittadini. Tanti compiti saranno decentrati nei Csa e nei Cis, strutture dotate di uffici che dovranno supportare, il primo, l'innovazione strutturale del sistema amministrativo, ed il secondo sostenere la domanda formativa e fornire consulenza alle scuole.

L'Ufficio Scolastico reggino è pronto ad affrontare il nuovo processo di innovazione ed è proiettato già nella nuova realtà. L'azione amministrativa è orientata alla attese dei fruitori del servizio grazie anche alle nuove tecnologie di cui funzionari e impiegati possono godere.

Anche a loro va il mio personale ringraziamento per la preziosa collaborazione e per l'impegno profuso in questi ultimi mesi per rispondere appieno alle attività
richieste dal Ministero e condotte in maniera tale da essere state apprezzate da tutti.
Ma questo messaggio d'inizio anno si caratterizza sul piano strettamente personale per essere il mio ultimo saluto da Provveditore agli studi, poiché dal 1 novembre p.v. lascerò il servizio attivo per - come si è solito dire - godere la meritata pensione dopo oltre un quarantennio di attività.

Ecco perché il saluto che mando alla Scuola, nelle sue variegate articolazioni, si accompagna ad un sentito ringraziamento per il percorso di crescita umana, culturale e professionale che, soprattutto negli ultimi tre anni, abbiamo insieme immaginato e costruito per vivere l'innovazione in modo dinamico, consapevole e responsabile.
Nel rinnovare ancora sentimenti augurali per tutti gli operatori scolastici e le rappresentanze sindacali del comparto, sono certo che la Scuola reggina rafforzerà la sua identità propositiva come risorsa per il territorio e come interlocutore autorevole nelle politiche di sviluppo della collettività.

Reggio Calabria 15 settembre 2001

Giuseppe Ferrante

 

 
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