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Ufficio Scolastico Provinciale di Reggio Calabria

Circolare USP del 19/1/07

27 Gennaio 2007: la "Giornata della Memoria" nelle scuole

eggio Cal, 10 Gen 2007 — "La trasmissione della memoria fra le generazioni è un dovere morale a cui la scuola non può in alcun modo sottrarsi, tanto più in un'epoca come quella attuale caratterizzata da rapida evoluzione che, modificando profondamente la società e le relazioni umane, mette a rischio il senso della storia e la coscienza collettiva"è quanto scrive il Ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, in una circolare inviata a tutte le scuole in occasione del "Giorno della Memoria", 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz.

Il Ministro ricorda che il Parlamento Italiano - così scrive il prof. Guido Leone in una nota stampa - ha istituito la legge n°211/2000 che prevede come "in tale occasione in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado siano attivate iniziative volte ad analizzare le circostanze che hanno dato avvio ad uno dei periodi più oscuri della storia dell'Europa e ad approfondire gli eventi che hanno segnato il tragico sviluppo affinché ne venga conservata la memoria".

"Sono certo- sottolinea il prof. Leone che il "Giorno della Memoria" troverà ,come è tradizione anche nella scuola reggina quella attenzione e sensibilità sempre dimostrate nel suo consolidato attaccamento ai valori fondamentali della convivenza fra i popoli, valori verso i quali la scuola stessa deve confermare il suo ruolo di protagonista".
"Conservare la memoria mediante il diretto coinvolgimento dei giovani consente di favorire la crescita di generazioni con una più solida coscienza civile,in grado di porre in primo piano la tolleranza,il rispetto per le diverse opinioni, tradizioni culturali e religiose,la convinzione della centralità della persona e dei suoi diritti fondamentali".

Sono i giovani che devono vigilare perché nell'oggi e in futuro la violenza e l'arroganza non spengano la speranza di tutti noi in un mondo più libero e giusto, in cui tutti possano vivere con pari dignità e rispetto reciproco".
Il Ministero della Pubblica Istruzione- sottolinea il prof. Guido Leone, coordinatore provinciale per le politiche giovanili dell'Ufficio Scolastico Regionale- invita le istituzioni scolastiche a prevedere iniziative finalizzate alla celebrazione del Giorno della Memoria, con incontri, momenti di narrazione dei fatti, di riflessioni,di letture di brani significativi. Tale momento potrà essere convenientemente motivato da ciascun docente in classe come gesto propedeutico di una più ampia riflessione sulla quale stimolare il diretto dialogo con gli studenti.
Così come sarebbe opportuno che le Istituzioni scolastiche inserissero nei loro piani di attività una visita delle scolaresche ai luoghi dove si sono consumate queste immani tragedie. Credo che gli effetti di simile viaggio sarebbero più istruttivi di qualsiasi altra meta.
Comunque per contrastare ogni forma di individualismo, di intolleranza, di razzismo, di xenofobia la scuola deve proseguire nei suoi percorsi di educazione alla conoscenza e al rispetto dei diritti di ogni uomo, al dialogo, alla collaborazione ,alla giustizia, alla legalità e alla pace, ossia ai valori che danno consistenza agli ideali e alle forme storiche della democrazia.
Così la necessaria valorizzazione dell'insegnamento della storia nel suo periodo più recente finalizzata a permettere una analisi serena degli eventi, perché i ragazzi possano coglierne il senso e la problematicità,e perché possano comprendere , con obiettività, i fattori, le vicende anche drammatiche, le intenzioni, le prospettive. La storia recente non consente forse quel distacco che la storia passata sembra assicurare. Tuttavia essa è altrettanto, e forse più, indispensabile per consentire ai giovani di farsi una idea non faziosa e non distorta del presente e per indirizzare le loro energie verso un futuro che sia il più possibile scevro da equivoci o da perniciosa ignoranza.

E se vanno valorizzati gli insegnamenti del diritto e dell'economia, lo studio della Costituzione della Repubblica Italiana, di cui quest'anno ricorre il 60° anniversario, deve essere orientato a consentire il confronto fra i principi fondamentali della convivenza italiana, nelle diverse istanze presenti nella nostra società:dalle libertà individuali alle solidarietà sociali, all'unità nazionale, all'integrazione europea e alla cooperazione internazionale.
In questi giorni - conclude Leone - la scuola ha un compito in classe:non lasciare che la memoria si riduca ad una sola giornata. E' anche il monito che il Ministro Fioroni lancia alle istituzioni scolastiche:sia "un momento collettivo non di formale commemorazione ma di attenta riflessione perché alle numerose vittime di questa immane tragedia sia reso il doveroso omaggio e ne sia conservata la memoria".

Chi più e meglio della scuola deve farsi carico di ricordare e coltivare il passato? Quando i pochi sopravvissuti, testimoni di questo olocausto, non ci saranno più chi dovrà raccontare dei milioni di morti, del filo spinato, dei vagoni blindati, delle camere a gas, dei forni crematori? Quando l'ultima voce sopravvissuta ad Auschwitz, Birkenau, Dachau si spegnerà, sarà la scuola a fare da registratore e amplificatore. Tanti ragazzi non sanno.Troppi sanno in maniera approssimativi. Ben venga dunque il giorno della memoria e il minuto di silenzio. Ma dopo quel silenzio la scuola e le famiglie non smettano mai di parlarne.


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